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COMLOG: al Celio la tecnologia robotica a comando vocale per interventi mini-invasivi

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L’équipe chirurgica multidisciplinare del Policlinico Militare di Roma “Celio” ha eseguito i primi interventi di chirurgia laparoscopica addominale con supporto robotico a comando vocale, ha fatto sapere con una nota stampa del 2 ottobre il Comando Logistico dell’Esercito (COMLOG).

Il team chirurgico composto da personale medico e infermieristico dell’Esercito, guidato dal Direttore Ospedaliero del Celio, ha riscontrato eccellenti risultati operatori e la grande soddisfazione dei pazienti, si apprende.

Questo tipo di nuova tecnica chirurgica all’avanguardia consente di effettuare gli interventi sfruttando la presenza un braccio meccanico che, rispondendo ai comandi vocali dell’operatore, garantisce sia un’elevata precisione che una minore invasività dell’atto chirurgico.

“L’introduzione e la sperimentazione di nuove tecnologie biomediche al passo con l’evoluzione scientifica – scrive il COMLOG nella nota stampa – testimonia ancora una volta come il Policlinico Militare di Roma, principale ente che fornisce il personale sanitario agli ospedali da campo nei teatri operativi, rappresenti un centro di eccellenza nel panorama sanitario italiano e internazionale e di formazione per i giovani Ufficiali medici”.

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Fonte e foto: COMLOG Esercito

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CESIVA: un convegno sulle antibiotico-resistenze con la ASL4 e la HCRM

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Si è concluso con un bilancio decisamente positivo in termini di partecipazione e consenso il convegno medico organizzato nei giorni scorsi presso il Centro Simulazione e Validazione dell’Esercito (Ce.Si.Va.) dalla ASL 4 di Civitavecchia e dall’Associazione Scientifica “Hospital e Clinical Risk Managers” (HCRM), avente per titolo “Le antibiotico resistenze e le infezioni correlate all’assistenza”, ha fatto sapere lo stesso CESIVA con un comunciato stampa di ieri, 3 ottobre.

Alla presenza del vicecomandante del Ce.Si.Va., Generale di Brigata Manlio Scopigno, che per l’occasione ha aperto l’evento formativo, e del Direttore Generale dell’ASL Roma 4, dott Giuseppe Quintavalle, che ha invece curato l’introduzione del convegno, la giornata di formazione, coordinata dal Direttore Medico di Presidio Polo ospedaliero San Paolo Civitavecchia e Padre Pio Bracciano Asl Roma 4, dott Antonio Carbone, ha visto salire in cattedra autorevoli relatori, provenienti dai principali poli sanitari e universitari di tutta Italia, spiega il CESIVA.

Molteplici le tematiche affrontate: “Le infezioni ospedaliere in sala operatoria e in terapia intensiva”; “Germi multiresistenti in un approccio multidisciplinare”; “Relazione tra infezioni ospedaliere e antibiotico resistenza”; “Il Piano nazionale di contrasto all’antibiotico resistenza”; “Modalità di approccio e soluzioni operative”; “Pratiche di igiene e di disinfezione”; “Sterilizzazione e pratiche correlate”; “Antibiotici e somministrazione responsabile”; “Strumenti della prevenzione delle infezioni e procedure applicate”.

Al convegno hanno preso parte anche numerose figure professionali operanti nell’ambito della sanità nazionale, si apprende: “la loro presenza, oltre a garantire una autorevole e competente platea, ha consentito a molti dei partecipanti l’acquisizione di crediti formativi utili allo sviluppo del proprio profilo professionale, indispensabili per rispondere al meglio ai bisogni dei pazienti e alle esigenze organizzative e operative del servizio sanitario”.

La giornata si è conclusa con una tavola rotonda coordinata, nelle vesti di moderatrice, dalla giornalista Paola Saluzzi, alla quale hanno preso parte tutti i relatori, rende noto in chiusura il comunicato del CESIVA.

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Fonte e foto: CESIVA

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UNIFIL, la Commissione Difesa incontra i militari italiani: “impegno e professionalità determinano grandi risultati”, così l’on Rizzo

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Una delegazione della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, presieduta dal Presidente Gianluca Rizzo, ha visitato ieri, 3 ottobre, il Comando della missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e il contingente italiano schierato nel Sud del Paese.

Lo si apprende dalla stessa UNIFIL.

I parlamentari Gianluca Rizzo, Roberto Paolo Ferrari e Marta Antonia Fascina, dopo la resa degli onori, sono stati accolti presso il Comando di UNIFIL dal Generale di Divisione Stefano Del Col, che dallo scorso 7 agosto ricopre il ruolo di Head of Mission e Force Commander.

Nell’incontro il gen Del Col ha fornito un aggiornamento politico sulla missione e sulle varie attività operative e addestrative che i caschi blu svolgono con le Forze Armate Libanesi (LAF) e in mare con la Maritime Task Force di UNIFIL.

Tutte le operazioni avvengono nel pieno rispetto della Risoluzione 1701 e associate del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

La risoluzione 2433 dello scorso 30 agosto, estende il mandato di UNIFIL per un ulteriore anno, ricorda il comunicato stampa.

Durante i colloqui, si apprende, il gen Del Col ha illustrato i lavori svolti attraverso il forum tripartito e i meccanismi di liaison di UNIFIL, sottolineando l’utilità di tali strumenti per la costruzione della fiducia tra le parti (Libano e Israele) e per preservare la stabilità nell’area a sud del fiume Litani.

“Nello spirito della risoluzione 1701 del 2006 e della 2433 del 2018 collaboriamo insieme alle Forze Armate Libanesi per garantire la sicurezza dell’area delle operazioni e quella dei Caschi Blu che operano nel sud del Libano e lungo la Blue Line” ha affermato il Comandante, spiegando che “l’obiettivo comune è garantire la libertà di movimento, la stabilità dell’area, impedendo lo svolgimento di attività ostili e l’ingresso di armi non autorizzate, nel pieno rispetto del mandato affidatoci dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.”

Sull’Albo d’Onore, al termine della visita del Comando di UNIFIL, l’on Rizzo ha scritto: “Il vostro lavoro è la dimostrazione che impegno e professionalità determinano grandi risultati”.

La delegazione della Commissione Difesa, accompagnata dal primo consigliere dell’ambasciata d’Italia in Libano, dottoressa Simona de Martino, e dall’Addetto Militare dell’Ambasciata italiana in Libano, col Massimiliano Sforza, ha visitato quindi la postazione delle Nazioni Unite lungo la Blue Line, situata nei pressi di Ras Al Naqoura, presidiata dai caschi blu italiani del 7° reggimento Alpini.

È questo il luogo in cui periodicamente si svolgono, sin dalla fine della guerra del 2006 nel sud del Libano, gli incontri tripartito tra gli alti rappresentanti delle Forze Armate Libanesi (LAF) e delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) sotto l’egida di UNIFIL e con la mediazione del Capo della Missione e Force Commander.

La visita è poi proseguita nella base italiana Millevoi, fa sapere UNIFIL, dove è stata accolta dal Generale di Brigata Paolo Fabbri, Comandante del Sector West (SW) di UNIFIL e della brigata Alpina Julia – Multinational Land Force (MLF).

La Julia si è schierata per la prima volta in assoluto anche in conformazione DECI (Defence Cooperation Initiative): insieme ai militari delle Forze Armate Italiane nelle cellule del comando e nelle unità di manovra di Leonte XXIV non operano solo i colleghi di Slovenia e Ungheria della MLF, ma anche quelli di Austria e Croazia, specifica il comunicato stampa, “a testimonianza della volontà di costruire ancora di più solide capacità di operare tra nazioni diverse sino ai minimi livelli e renderle un esempio da seguire”.

La delegazione ha incontrato tutti i caschi blu del contingente italiano presso il piazzale principale per un indirizzo di saluto.

Il Presidente si è rivolto ai militari ringraziandoli e complimentandosi per la professionalità dimostrata ricordando nelle sue parole che “la missione UNIFIL è un fiore all’ occhiello non solo delle missioni di pace italiane”, poi ha dichiarato: “ogni giorno con il vostro lavoro dimostrate che è possibile costruire un mondo migliore”.

Fonte e foto: UNIFIL

 

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CME Puglia: l’Esercito incontra gli studenti

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Personale specializzato del Comando Militare Esercito (CME) Puglia, agli ordini del Generale di Brigata Mauro Prezioso, è stato accolto dal sindaco di Latiano, dott Cosimo Maiorano, presso il salone dei congressi del Palazzo di Città a Latiano (Brindisi), per un incontro con gli studenti delle classi terze dell’Istituto Comprensivo Latiano, ha fatto saepre con un comunicato stampa di ieri, 4 ottobre, lo stesso CME Puglia.

Nel corso di tale incontro sono stati illustrati compiti e funzioni delle Forze Armate e le varie prospettive di carriera offerte dall’Esercito: arruolamenti per volontario in ferma prefissata di 1 anno (VFP1), Scuola Allievi Marescialli Accademia Militare di Modena, nonché le modalità di accesso alle scuole militari Nunziatella e Teuliè.

Durante la conferenza, organizzata in sinergia con l’Associazione ex Allievi della Nunziatella, vivo interesse hanno suscitato gli interventi del gen Paolo Fabiano, Presidente regionale dell’associazione, che ha raccontato la sua esperienza di ex allievo, e del magg Mauro Lastella, Capo Sezione Pubblica Informazione del CME, che ha promosso la conoscenza della cultura della Difesa, evidenziando come l’Esercito si riveli una preziosa risorsa per il Paese.

La conferenza di orientamento professionale, tenutasi a Latiano con lo scopo di far conoscere il ruolo svolto dall’Esercito in ambito nazionale e internazionale e, allo stesso tempo, fornire agli studenti le informazioni relative alle opportunità professionali offerte, risulta essere una novità per il territorio, spiega il CME Puglia, in quanto nell’intera provincia non sono presenti Reparti della Forza Armata.

Fonte e foto: CME Puglia

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Scuola Sottufficiali Esercito: i neo-marescialli del XIX Saldezza ricevono i gradi. Il gen Addis: “Avrete tra le mani risorsa più pregiata della Forza Armata, il personale”

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Ieri, venerdì 5 ottobre 2018, nella Caserma Soccorso Saloni di Viterbo, sede della Scuola Sottufficiali dell’Esercito, ha avuto luogo, alla presenza del Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Fungo, del Comandante dell’Istituto di formazione militare viterbese, Generale di Brigata Pietro Addis, e delle principali autorità civili, religiose e militari, la cerimonia di consegna dei gradi agli Allievi Marescialli del XIX corso Saldezza.

Lo ha reso noto la stessa Scuola Sottufficiali con un comunicato stampa di ieri.

Il gen Addis, rivolgendosi ai neo-marescialli, futuri Comandanti di plotone della Forza Armata, ha sottolineato come “raggiungere i traguardi non significhi arrivare, fermarsi, godere dei risultati ottenuti, bensì ripartire immediatamente con nuove e più elevate responsabilità, nella piena consapevolezza di avere tutti gli strumenti per essere comandanti”.

E ha poi affermato: “Avrete tra le mani la risorsa più pregiata e importante della Forza Armata, cioè il personale. Abbiatene cura, ricercate l’autorevolezza che deriva dalla vostra capacità di interpretare il ruolo di comandanti con passione, umiltà, dando costantemente l’esempio, ascoltando tutti, consapevoli che la decisione sarà unicamente vostra e che in quel momento dovrete fare affidamento unicamente su voi stessi, sulla vostra motivazione e su quello che avete imparato alla Scuola”.

Momento speciale della cerimonia, il Passaggio della stecca: il Capo Corso degli Allievi “anziani” consegna la “stecca” a quello degli Allievi “giovani”.

La stecca, ricorda il comunicato stampa della Scuola, è una riproduzione in grande scala di un piccolo attrezzo in legno, con una scanalatura centrale, che veniva un tempo usato dagli Allievi per lucidare i bottoni metallici della giubba senza sporcarne il tessuto.

Passare la stecca ha il significato di passare le consegne a chi subentra in un compito, ossia lasciare il posto al nuovo corso da parte degli Allievi anziani prossimi al conseguimento del grado di Maresciallo.

La “Stecca” simboleggia oggi, oltre al valore delle tradizioni, anche l’interiore lucentezza dell’animo di chi è chiamato a servire in armi la Patria.

Significativa e oltremodo gradita, la consueta, sentita, partecipazione dei familiari e degli amici degli Allievi neopromossi, i quali, provenienti dalle diverse regioni d’Italia, hanno preso parte, attivamente, all’emozionante cerimonia consegnando personalmente il grado di Maresciallo ai propri congiunti, si apprende.

Dopo la premiazione del personale del XIX corso Saldezza, distintosi nelle diverse discipline durante il biennio di studi, ha avuto luogo il cambio del Comandante del reggimento Allievi Marescialli.

Il col Raffaele Vladimir Forgione, dopo due anni, ha lasciato la guida del reggimento al parigrado Cristian Margheriti, già Comandante del reggimento Savoia Cavalleria (3°) in Grosseto.

Il gen Fungo, ripercorrendo gli eventi della cerimonia, ha sottolineato come l’essenza del militare sia racchiusa nei “simboli”. Ha, inoltre, evidenziato due concetti fondamentali per i futuri comandanti: “anteponete sempre l’importanza, il benessere e la cura degli uomini e delle donne che avrete alle dipendenze. Portate dentro la lucentezza dello spirito quale guida nel corso della vostra vita militare”.

I neo Marescialli, che hanno superato nei giorni scorsi l’impegnativo esame di immissione in ruolo, lasceranno la Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo il prossimo mese di gennaio per raggiungere le Scuole d’Arma e Specialità dove completeranno l’iter formativo.

Fonte e foto: Scuola Sottufficiali dell’Esercito

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Difesa: migliorano le condizioni dei militari coinvolti in un incidente in Norvegia, tutti Paracadutisti del 187° Folgore

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Stavano svolgendo una attività di ricognizione, propedeutica all’imminente condotta dell’esercitazione Trident Juncture 2018 (TRJE18) in Norvegia, i sette militari, tutti Paracadutisti del 187°, coinvolti in un incidente stradale nel paese scandinavo.

Ieri mattina, 5 ottobre, “nei pressi di Valldal, nel nord della Norvegia – scrive lo stato maggiore della Difesa (SMD) in un comunicato stampa – un veicolo militare, durante un’attività di ricognizione, è uscito di strada ribaltandosi a causa del ghiaccio presente sul manto stradale. A bordo vi erano sette militari, che sono rimasti lievemente feriti: quattro sono stati medicati sul posto, mentre per gli altri tre è stato necessario il ricovero presso l’ospedale civile di Trondheim per ulteriori accertamenti. Al momento [5 ottobre], solo uno di loro è stato trattenuto in osservazione, ma, comunque, hanno tutti avuto la possibilità di contattare i familiari in Italia per rincuorarli personalmente circa le loro condizioni di salute”.

L’ultimo aggiornamento odierno da fonte istituzionale riferisce che dei sette militari coinvolti nell’incidente, uno solo al momento risulta ancora sotto osservazione, addirittura in fase di dimissioni dall’ospedale di Trondheim, dove è stato ricoverato ieri dopo l’incidente. Da fonti proprie, a completamento dell’informazione, sembra aver riportato “fratture un po’ più serie”.

”Da alcuni giorni, in Norvegia – scrive SMD – è in atto la più importante esercitazione della NATO, la Trident Juncture 2018, che, oltre a essere un momento di addestramento fondamentale per mantenere e incrementare l’interoperabilità tra i 28 Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, costituisce un’occasione unica per rafforzare la coesione e la solidarietà, nonché per dimostrare l’alto livello di preparazione e la prontezza di reazione ad eventuali minacce di tipo convenzionale”.

La TRJE18, diretta dal Comandante NATO del Joint Force Command di Napoli, coinvolge oltre 40.000 militari provenienti da tutti i Paesi NATO e da alcuni Paesi partner e si protrarrà fino alla fine di novembre.

Le Forze Armate Italiane hanno un ruolo di primaria importanza, essendo responsabili per tutto il 2018, attraverso il Comando del Corpo d’Armata di Reazione Rapida di Solbiate Olona (NRDC-ITA), della NATO Response Force (NRF), complesso di forze in prontezza operativa costituito da diverse componenti (terrestre, marittima, aerea e di forze speciali).

Inoltre, conclude il comunciato della Difesa, partecipano anche 1.200 militari su base 132^ brigata Ariete, rinforzata con il 187° reggimento Paracadutisti Folgore, che costituisce la Very High Readness Joint Task Force (VJTF), unità a elevatissima prontezza operativa della NATO, la cui responsabilità è a rotazione annuale tra i Paesi membri.

Fonte: PI SMD; fonti proprie

Foto: NATO ACT, Esercito Italiano

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Esercito: in Calabria Bersaglieri e Genio Guastatori intervengono per fronteggiare l’ondata di maltempo

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Su richiesta della Prefettura di Crotone, l’Esercito è intervenuto per ripristinare la viabilità e monitora costantemente il livello dei corsi d’acqua a rischio esondazione”, scrive in un comunicato stampa di oggi, 6 ottobre, lo stato maggiore dell’Esercito (SME).

Già nel pomeriggio di ieri, si apprende, il 1° reggimento Bersaglieri, di stanza a Cosenza, ha dislocato diversi posti di osservazione lungo i fiumi Tacina, Esaro e Neto. Avvalendosi delle torri d’illuminazione campale, i militari dell’esercito hanno proseguito l’attività anche per tutta la notte.

Durante le operazioni di pattugliamento lungo la strada statale 106 sono intervenuti a favore di un uomo che, con i suoi due figli, era rimasto bloccato con la propria autovettura a causa dell’esondazione del Tacina. L’intervento dei Bersaglieri del 1° reggimento ha consentito di trarre in salvo la famiglia che è stata subito trasportata in un luogo sicuro.

Stamane, fa sapere l’Esercito, sono state impiegate le macchine movimento terra del Genio per la rimozione di alcuni detriti presenti sulla strada provinciale 52 (Crotone-Papanice).

L’Esercito ha messo a disposizione un plotone di specialisti e i mezzi speciali del 21° reggimento Genio Guastatori di Caserta, già preallertati e rischierati in Calabria durante la tarda serata di ieri.

I reparti intervenuti, grazie all’elevata connotazione “dual-use”, sono in grado di agire e operare prontamente ed efficacemente a favore della popolazione coinvolta, come in questi giorni si sta verificando in Calabria, conclude il comunicato stampa.

Fonte e foto: PI SME

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Il SSSD on Tofalo visita le Forze Speciali del COMSUBIN della Marina Militare

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Il Sottosegretario di Stato alla Difesa (SSSD), on Angelo Tofalo, ha incontrato nei giorni scorsi gli operatori delle forze speciali del Raggruppamento Subacquei e Incursori della Marina Militare (Comsubin), ha fatto sapere con un comunicato del 6 ottobre l’addetto stampa del Sottosegretario.

Il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare (CaSMM), Ammiraglio Valter Girardelli, ha guidato il Sottosegreyario nella visita.

“Capacità, flessibilità e autonomia operativa e logistica fanno di questo Reparto uno strumento di grande efficacia nella gestione di situazioni molto critiche”, ha dichiarato il sottosegretario Tofalo (qui nel VIDEO in Paola Casoli Vlog).

“Ho incontrato professionisti altamente specializzati che riescono a garantire elevatissimi standard operativi grazie a un addestramento molto duro, selettivo e approfondito”.

L’on Tofalo ha poi aggiunto che “per valorizzare al massimo le capacità di questa nicchia di eccellenza della Marina Militare, non è da escludersi che in un futuro prossimo potrebbe esserci un’apertura verso il settore civile subacqueo dove il Comsubin potrebbe affermarsi quale ente certificatore in virtù della sua alta specializzazione”.

Dal Comsubin, spiega in dettaglio il comunicato stampa, dipendono il Gruppo Operativo Incursori (G.O.I.), che costituisce l’unico reparto di Forze Speciali della Marina Militare erede degli uomini dei Mezzi di Assalto della Marina; il Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.), il reparto alle cui dipendenze sono posti i Palombari, gli operatori subacquei con le capacità d’immersione più spinte frutto di una tradizione residente in Marina da oltre 160 anni; l’Ufficio Studi, il cuore pulsante dello sviluppo tecnologico dei materiali e mezzi utilizzati dagli uomini dei Gruppi Operativi; il Gruppo Scuole, suddiviso nelle Scuole Subacquei, Incursori e di Medicina Subacquea e Iperbarica, che oltre a selezionare e formare i nuovi Palombari, Incursori, Medici e Infermieri, ha il compito di addestrare gli operatori subacquei di tutte le Forze Armate e Corpi di Polizia dello Stato; il Gruppo Navale Speciale, alle cui dipendenze sono poste tre Unità Navali (Aneto, Pedretti e Marino) che sono state progettate per fornire il supporto subacqueo al personale dei Gruppi Operativi e delle Scuole di Comsubin; il Quartier Generale del Raggruppamento, che assicura i servizi e il mantenimento dell’efficienza del Comando, al fine di consentire ai Gruppi sopra indicati di assolvere alla loro missione.

Al termine della visita, si apprende, il sottosegretario Tofalo ha ringraziato tutti gli specialisti “per il lavoro reso all’Italia” e ha sottolineato poi che bisogna “far sì che ogni cittadino compre

nda l’importanza di sostenere chi rischia ogni giorno la vita per la sicurezza collettiva. Questo obiettivo potrà essere raggiunto con una buona azione di diffusione della cultura della difesa e della sicurezza”.

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Fonte e foto: Cap Massimiliano Rizzo Addetto Stampa del Sottosegretario di Stato alla Difesa, On Angelo Tofalo

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Difesa: il CaSMD gen Graziano lascerà l’incarico a novembre e sarà Presidente del Comitato militare UE (CEUMC)

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“Il prossimo 6 novembre il Generale Claudio Graziano assumerà l’incarico di Presidente del Comitato Militare dell’Unione europea (Chairman of the European Union Military Committee – CEUMC) lasciando quello di Capo di Stato Maggiore della Difesa italiano, che ricopre dal febbraio del 2015”, scrive lo stato maggiore della Difesa in un comunicato stampa del 5 ottobre scorso.

Lo scorso novembre (link articolo in calce) i 27 Capi di stato maggiore della Difesa dei Paesi membri dell’Unione europea hanno votato per l’elezione del nuovo Presidente del Comitato Militare e il Generale Graziano subentrerà al Generale greco Mikhail Kostarakos in carica dal 6 novembre 2015.

Il Presidente del comitato militare, incarico che il gen Graziano ricoprirà fino al 2022, rappresenta la più alta carica militare della UE, sottolinea il comunicato.

Sarà infatti il consulente militare dell’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione, e in più avrà il compito di presentare al Comitato Politico e di Sicurezza (PSC) i pareri e le decisioni di natura militare assunte dal Comitato Militare, oltre a fornire direttive e linee guida al Direttore Generale dello European Union Military Staff (EUMS).

“Il gen Graziano – scrive la Difesa – vanta un curriculum internazionale di primo piano, grazie alle esperienze fatte negli Stati Uniti come addetto militare e al Comando in Mozambico, in Afghanistan e in Libano.

Il gen Graziano ha ricevuto il primo incarico nel 1976, in qualità di comandante di plotone fucilieri al battaglione Alpini Susa.

Successivamente vicecomandante della compagnia contro carri della Brigata alpina Taurinense, ha poi comandato la compagnia mortai e la compagnia Alpini (fucilieri) della Brigata alpina Tridentina.

Dall’83 all’86 ha comandato la compagnia allievi ufficiali e la compagnia comando alpini di Aosta.

Assegnato allo Stato Maggiore è stato poi riassegnato al battaglione Susa in qualità di comandante per poi essere schierato in Mozambico nell’ambito della missione Unomoz.

Nel 2001 ha assunto l’incarico di addetto militare all’ambasciata d’Italia di Washington ed è stato promosso Generale di Brigata nel 2002.

Rientrato in Italia ha assunto il comando della Brigata alpina Taurinense.

Nel 2005 ha assunto il comando della Brigata multinazionale Kabul in Afghanistan e, con essa, la responsabilità dell’area d’operazioni della provincia di Kabul.

Promosso generale di divisione nel 2006, gli è stato conferito nel 2007 dalle Nazioni Unite l’incarico di Force Commander e Capo della missione UNIFIL in Libano.

Nel 2010 è stato promosso Generale di Corpo d’Armata e nominato capo di Gabinetto del Ministro della Difesa.

Dal 2011 al 2014 è stato Capo di Stato Maggiore dell’Esercito”.

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Fonte e foto: PI SMD

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COMFOP SUD: Il Ministro della Difesa on Trenta in visita ai reparti della Garibaldi

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Oggi, 8 ottobre, il Ministro della Difesa, on Elisabetta Trenta, accompagnata dal Comandante delle Forze Operative Sud (COMFOP SUD), Generale di Corpo d’Armata Rosario Castellano, ha visitato i reparti della brigata Garibaldi di stanza a Persano, scrive lo stesso Comando in una nota stampa odierna.

Tra i comandi visitati dal Ministro, l’8° reggimento Artiglieria e il 4° reggimento Carri, unità operative della Brigata, il reggimento Logistico Garibaldi che fornisce il supporto logistico alle attività addestrative e operative, sia in Patria che all’estero, a tutti i reparti della Grande Unità e il Comando Comprensorio di Persano, che gestisce l’area demaniale e coordina le attività addestrative e l’utilizzo dei moderni sistemi di simulazione utilizzati dall’Esercito e presenti nel comprensorio militare.

Il ministro Trenta e il gen Castellano sono stati ricevuti dal Comandante della brigata Bersaglieri Garibaldi, Generale di Brigata Diodato Abagnara, che in un breve office call ha illustrato le potenzialità del cmprensorio militare di Persano e le attività in corso e future della Brigata.

Dopo aver salutato le Bandiere e gli Stendardi di Guerra dei reparti, il Ministro ha incontrato il personale schierato in Piazza d’armi, circa 1.000 tra personale militare e civile: “Vi ringrazio per quello che fate sia in Patria che all’estero con professionalità e competenza, dimostrandovi sempre all’altezza del compito. Il contributo che fornite da anni nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure è prezioso e grandemente apprezzato dai cittadini per il senso di rassicurazione sociale e solidarietà che la vostra presenza trasmette. Oggi, desidero ringraziarvi a nome di tutti gli italiani per la determinazione e la dedizione con cui assolvete i vostri compiti, per il servizio che prestate per il bene del Paese e della collettività internazionale”.

Fonte e foto: COMFOP SUD

 

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Marina, Mare Aperto 2018: unità di altura, sommergibili, aerei ed elicotteri in uno scenario realistico, coinvolti anche fucilieri del San Marco e Lagunari

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Ha preso avvio ieri, 8 ottobre, l’attività addestrativa avanzata Mare Aperto 2018, che impegnerà il personale della Marina Militare nel Mediterraneo Centrale fino al prossimo 12 ottobre.

La Mare Aperto 2018 è il secondo evento addestrativo complesso dell’anno della Marina Militare Italiana, condotto dal Comandante in Capo della Squadra Navale per garantire elevata prontezza operativa del personale della Forza Armata al servizio del Paese.

Gli assetti coinvolti, ha fatto sapere la Marina con un comunicato stampa di ieri, 8 ottobre, sono: unità di altura, sommergibili, aerei ed elicotteri delle forze aeree della Marina Militare Italiana, che opereranno in uno scenario molto realistico, svolgendo attività a connotazione anche interforze e internazionale, visto il coinvolgimento di alcuni reparti dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare, di un plotone di Marines dello United States Marine Corps, di un cacciatorpediniere della Marina degli Stati Uniti, di velivoli statunitensi per il pattugliamento marittimo e di una nave della Marina francese.

In questo periodo opererà un’aliquota di fucilieri della brigata Marina San Marco e una del reggimento Lagunari Serenissima.

La Mare Aperto, esercitazione mirata all’addestramento avanzato della Marina Militare, in particolare, e delle Forze Armate in generale, è infatti finalizzata al mantenimento di elevati standard di interoperabilità e integrazione delle forze nazionali e NATO, sempre più necessari per assicurare la difesa degli interessi nazionali, rafforzando in particolar modo la sorveglianza nella vasta area del Mediterraneo per la sicurezza della dimensione marittima comune dell’Italia, dell’Europa e dell’Alleanza Atlantica.

L’addestramento congiunto verrà condotto con l’obiettivo di addestrare gli equipaggi delle unità della Squadra Navale nelle principali forme di lotta sul mare e dal mare (difesa antiaerea, antinave e antisommergibile), nelle Maritime Interdiction Operations (operazioni di embargo, controllo del traffico mercantile, compilazione della Maritime Situational Awareness), nella gestione delle emergenze di bordo, nelle attività idrografiche e di cacciamine e nella proiezione della forza anfibia dal mare su terra.

La Mare Aperto, spiega il comunicato della Marina, rappresenta uno dei momenti più importanti per la Marina Militare, grazie al quale la forza armata è in grado anche di impiegare le molteplici capacità possedute nell’ambito delle attività duali e complementari a favore della collettività e del mondo accademico e scientifico, volte a garantire ad esempio la sicurezza delle vie di comunicazione, a sviluppare la conoscenza scientifica dell’ambiente marino e della sua biodiversità.

A bordo delle navi della Marina Militare saranno inoltre presenti anche studenti provenienti dalle Università Aldo Moro di Bari, Cà Foscari di Venezia e Sapienza di Roma che affiancheranno il personale della Forza Armata nel ruolo di advisor politici e legali e di addetti all’ufficio stampa.

Gli hashtag per parlarne sui social sono: #ProfessionistiDelMare  #IlFuturoéilmare

Fonte e foto: Marina Militare

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TAAC-W, RS: il DCOM RS, gen Cripwell, al meeting sulla sicurezza organizzato dal TAAC-W

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Nei giorni scorsi, si apprende dallo stato maggiore della Difesa in data odierna, il vicecomandante della Missione NATO Resolute Support (RS), Generale di Corpo d’Armata (UK) Richard Cripwell, ha preso parte a un importante meeting con le autorità della Provincia di Badghis, voluto e organizzato dalla leadership del Train Advise Assist Command West (TAAC-W) di Herat, attualmente su base brigata Pinerolo, in stretto coordinamento con le Forze di Sicurezza Afgane e il Governatorato dell’area.

L’incontro, si appprende, si è tenuto nella città di Qal’ah-Ye Now e si è sviluppato in due momenti differenti, prima con le autorità civili militari religiose e con una rappresentanza degli anziani delle tribù locali, successivamente con le Forze di Sicurezza e il Governatore.

In particolare, spiega la Difesa, durante il secondo meeting il Governatore, dott Abdul Ghafoor Malikzai, ha evidenziato che lo stato di sicurezza della Provincia di Badghis, situata a circa a circa 120 km a nord est di Herat, è migliorata grazie agli sforzi congiunti delle Forze di Sicurezza e il supporto a essi fornito dalle Forze della Coalizione.

Inoltre, ha altresì fornito un aggiornamento sui progressi fatti nel corso del processo di pace e riconciliazione, grazie al supporto e alla collaborazione degli anziani delle tribù locali, assicurando così che le prossime elezioni saranno svolte in un clima di massima trasparenza in stretto coordinamento con le Forze di Sicurezza locali.

Al termine, il gen Cripwell ha espresso parole di soddisfazione per l’operato del Governatore della Provincia di Badghis, apprezzandone la leadership e il buon governo, e ha altresì ringraziato la leadership del TAAC-W per la riuscita dell’evento grazie alla cornice di sicurezza integrata dalle varie componenti nazionali in quella che, tecnicamente, viene definita Periodic Train Advise Assist (PTAA), ovvero, una attività eseguita “a domicilio” in aree distanti dalla base di Camp Arena, sede del contingente italiano, che non può essere svolta con cadenza giornaliera.

Il lavoro degli advisor italiani si inquadra nell’ambito della missione NATO Resolute Support (RS) con il compito principale di fornire addestramento, consulenza e assistenza alle forze di sicurezza locali per migliorarne la funzionalità e la loro capacità di autosostenersi, conclude la Difesa.

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Fonte e foto: Stato Maggiore della Difesa

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UNIFIL: il COM gen Del Col riceve delegazione del Comitato per gli Affari Esteri del Parlamento libanese per la prima volta in visita alla missione

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Il Generale di Divisione Stefano Del Col, Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, ha ricevuto nei giorni scorsi, presso il Comando della Missione, la delegazione del Comitato per gli Affari Esteri del parlamento libanese, presieduta dal Presidente, membro del Parlamento, Yassine Jaber.

È stata la stessa UNIFIL a darne notizia ieri, 9 ottobre.

I membri della Commissione, si apprende, hanno visitato per la prima volta l’area di operazione di UNIFIL e hanno avuto modo di vedere di persona l’importante e delicato lavoro svolto dai Caschi Blu delle Nazioni Unite.

Il gen Del Col ha espresso la propria gratitudine alla delegazione per il costante sostegno del Libano nell’esecuzione del mandato delle Nazioni Unite. Ha, inoltre, fornito l’aggiornamento sulla Missione, sulle varie attività operative e addestrative che i caschi blu svolgono nell’area di operazione. Particolare attenzione è stata destinata alla cooperazione con le Forze Armate Libanesi (LAF) e al lavoro svolto dalla Maritime Task Force di UNIFIL in stretto coordinamento con la LAF Navy.

Tutte le operazioni, sottolinea UNIFIL nel suo comunicato, avvengono nel pieno rispetto della Risoluzione 1701 e associate del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

La Risoluzione 2433 dello scorso 30 agosto, in particolare, estende il mandato di UNIFIL per un ulteriore anno e nella stessa il Consiglio di Sicurezza ha anche esortato il Libano a dispiegare una nave da pattuglia offshore all’interno delle proprie acque territoriali.

Il Generale ha, inoltre, sottolineato la stabilità della situazione degli ultimi 12 anni che ha stimolato positivamente le attività economiche nel sud del Libano. Ha infine concluso rimarcando l’importanza del rafforzamento delle LAF e dell’ulteriore estensione dell’autorità dello stato libanese nell’area.

Il membro del Parlamento Jaber ha commentato che la visita conferma l’apprezzamento e sostegno per il ruolo di UNIFIL nel sud del Libano. La cooperazione esistente tra l’Esercito Libanese e i Caschi Blu ha portato a 12 anni di stabilità, pace, sicurezza e prosperità, ha affermato. “Ci auguriamo che questa collaborazione continui e confermiamo il nostro impegno nella risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nel supportare l’attività di UNIFIL”.

I deputati Yassine Jaber, Ibrahim Azar, George Okais, Ali Bazzi, Kassem Hachem, Hagop Bakradonian e Fouad Makhzoumi hanno concluso l’incontro visitando la zona della Blue Line, la linea di demarcazione tra Libano e Israele, dove hanno ricevuto un briefing in cui è stato illustrato come i peacekeeper giornalmente e senza soluzione di continuità contribuiscono a mantenere la pace e garantire la stabilità nel sud del Libano in piena cooperazione con le LAF.

L’Italia è presente in Libano con circa 1.100 uomini e donne della Missione UNIFIL in osservanza alla risoluzione 1701, emanata a seguito del ritiro delle truppe israeliane e del conseguente schieramento della forza di interposizione delle Nazioni Unite.

Tra i compiti dei Caschi Blu rientrano il monitoraggio e il controllo della cessazione delle ostilità, il supporto alle LAF nelle attività di controllo nel sud del paese, nonché l’assistenza alla popolazione locale attraverso i progetti di cooperazione civile e militare.

L’impegno dei militari italiani nel Paese dei Cedri ha radici profonde, ricorda UNIFIL: l’Italia partecipa alla missione UNIFIL dal 1979 e ha riarticolato la propria presenza costantemente in aderenza alle successive risoluzioni delle Nazioni Unite.

Fonte e foto: UNIFIL

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Multinational CIMIC Group, cambio al vertice: venerdì il col Greco cede il comando al col Vitali

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“Venerdí 12 ottobre p.v. il Colonnello Francesco Greco, Comandante del Multinational CIMIC Group, cederà il comando del reparto al Colonnello Luca Vitali, annuncia lo stesso Comando oggi, 10 ottobre.

La cerimonia di cambio avrà luogo a Motta di Livenza, in provincia id Treviso, nella Caserma Mario Fiore, con inizio alle 10.

Le note musicali di accompagnamento saranno della Fanfara della brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli.

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CIMIC: cambio comando a Motta di Livenza, al col Longo subentra il ten col Greco (11 giugno 2017)

Fonte e foto: MCG

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Brigata Pozzuolo: il 3° Guastatori si esercita in ambiente anfibio in uno scenario ad alta intensità con demolizione finale di un molo dal natante

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Si è conclusa presso la base logistica-addestrativa di Muggia, a Trieste, l’attività addestrativa in ambiente anfibio del Genio condotta da una compagnia del 3° reggimento Genio Guastatori di Udine, ha fatto sapere ocn un comunicato stampa del 5 ottobre scorso la brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli.

L’attività, si apprende, è inserita nell’ambito dell’addestramento continuo delle forze dell’Esercito facenti parte del Capability Basket della Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare.

Il personale esercitato si è schierato nell’area esercitativa di Muggia dallo scorso 24 settembre 2018, dove ha condotto le attività di: nuoto operativo, ribaltamento del gommone, scuola voga, presa di costa, allestimento di un bivacco, marcia zavorrata e topografica.

A conclusione dell’addestramento anfibio, il personale del 3° Genio ha condotto un’esercitazione di contro mobilità specialistica che è culminata con un “raid anfibio” al fine di demolire un molo con cariche esplosive operando a bordo di un natante.

“L’addestramento costante – scrive la brigata Pozzuolo – garantisce la necessaria preparazione tecnico-professionale ed etica per affrontare con successo tutte le sfide e i compiti assegnati alle Unità della Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli sul territorio nazionale e nelle missioni all’estero. Durante le attività dinamiche si sviluppano competenze tattiche e si affinano quelle doti umane che possano servire a prendere decisioni e a portare a termine la missione assegnata in situazioni estremamente difficili, come quelle che si presentano nelle operazioni militari moderne”.

L’esercitazione è servita a perfezionare e mantenere le capacità del Genio in ambiente anfibio nel contesto delle azioni anfibie autonome proprie dell’Esercito o delle operazioni anfibie propriamente dette, tipiche dello sviluppo della Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare.

La fase conclusiva dell’attività è stata supervisionata dal Comandante della Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli, Generale di Brigata Giovanni Parmiggiani, e dal Comandante del 3° reggimento Genio Guastatori di Udine, Colonnello Riccardo Maria Renganeschi.

Il 3° Genio è l’unica Unità dell’Arma del Genio inserita nella Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare di cui la Pozzuolo del Friuli è la principale fornitrice degli assetti Esercito per la Difesa, conclude il comunicato.

Fonte e foto: brigata Pozzuolo del Friuli

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“Generali parassiti”: il gen Carletti scrive al Ministro della Difesa, on Trenta

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Ho inviato questa lettera una ventina di giorni fa, ma non ho ancora ricevuto risposta”, spiega a Paola Casoli il Blog oggi, 11 ottobre, il gen Giulio Carletti, ufficiale dell’Esercito in pensione dal 2012, che, a seguito delle definizioni negative del vicepremier Luigi Di Maio (nella foto formiche.net con il Ministro della Difesa, on Elisabetta Trenta) ai danni degli ufficiali dell’Esercito in pensione, chiede al Ministro Trenta il motivo del “suo totale silenzio sull’argomento a nostra difesa”.

Ecco il testo integrale, che il gen Carletti ha ormai deciso di cominciare a diffondere tra i colleghi:

“Egregia Signora Ministro della Difesa,

è con estremo rammarico che mi trovo costretto a inviarLe la seguente missiva inerente un tema di attualità: le cosiddette pensioni d’oro.

E con la stessa franchezza le dico subito il motivo: il suo totale silenzio sull’argomento a nostra difesa da quando il suo collega Luigi Di Maio sparando a zero nel mucchio ci ha definiti “Parassiti di Stato”.

Vede Signora Ministro, quando si vuole offendere qualcuno bisogna possedere un’etica inattaccabile, le doti intellettuali e culturali necessarie, le corrette motivazioni basate sulla verità oggettiva dei fatti e sul diritto, ma ancor di più conoscenza profonda di quello che si dice e a chi ci si rivolge.

Orbene, non la starò a tediare con il mio modesto curriculum (può tranquillamente farselo portare da un mio collega in servizio).

Le dirò solo che il sottoscritto è stato decorato con ben CINQUE CROCI al MERITO dell’ESERCITO e che i nostri destini si sono già incrociati in quel di Nassiriya quando rivestivo l’incarico di Vice Comandante del contingente nell’ambito dell’Operazione “Antica Babilonia 10” e Lei quello di Consigliere Politico.

Ecco perché quando qualcuno parla a vanvera come il suo collega Di Maio, mi sovviene un moto di stizza perché penso a quello che ho fatto nella mia vita per la nostra Nazione e a chi si è permesso di offendermi: infatti, basta leggere il suo curriculum per capire con chi si ha a che fare.

E insieme a me, questo signore ha offeso nel profondo dell’animo tutti gli altri Servitori dello Stato militari e civili che hanno dato tutte le loro energie per il bene comune assumendosi molto spesso responsabilità enormi dalle quali dipendeva anche la vita di sottoposti e civili.

Non credo di dover aggiungere altro essendo Lei uno dei rarissimi Ministri della Repubblica ad aver servito in armi la Nazione in operazioni.

Io sono andato in pensione nel 2012, quando l’allora Governo Monti decise che le Forze Armate si sarebbero dovute ridurre di ulteriori 20.000 unità tra Ufficiali e Sottufficiali e quindi procedendo ad inviare in ARQ [Aspettativa per Riduzione di Quadri, ndr] centinaia di Quadri.

Già allora per non essere additato al pubblico ludibrio decisi di optare per la Riserva invece di andare in ARQ e successivamente in Ausiliaria (il popolo si lamentava che gli Ufficiali e i Sottufficiali potessero stare “a casa” senza fare nulla facendosi pagare lo stipendio).

E questo con oltre 41 anni di servizio e nel rispetto delle leggi vigenti.

E ora per il suo collega io sarei un ladro!

Non credo proprio visto che solo nell’ultimo quinquennio ho versato oltre 220.000 euro di contributi.

Inoltre, il sottoscritto ha già donato oltre 50.000 euro di contributi ai pensionati più svantaggiati avendo ricevuto una pensione relativa a 40 anni di servizio ed avendo versato contributi per circa 41 anni e tre mesi.

Altresì il sottoscritto ogni anno contribuisce con il 21,3 per cento delle sue tasse al pagamento delle pensioni sociali per complessivi 7.000 euro (fonte Fisco).

Ora io dopo questo, non solo sarei un ladro ma anche un parassita: mi dispiace ma non ci sto e non ci stanno nemmeno tutti i miei colleghi in pensione e anche quelli in servizio.

Le ricordo che oltre ad avere una specificità lavorativa le Leggi dello Stato in vigore stabiliscono dei limiti di età ben precisi per le Forze Armate e per le Forze di Polizia differenziandoci dai Professori Universitari e dai Magistrati che possono andare in pensione a 70 anni e oltre.

Allora i punti sono due:

  • o il sottoscritto è un ladro e parassita perché si è attenuto alle Leggi dello Stato;
  • oppure, se volete cambiare le regole, faccia approvare un semplice emendamento, consentendomi di rientrare in servizio p.e. [permanente effettivo, ndr] o in ausiliaria fino al compimento del mio 75° anno di vita (visto che per tale età sono ancora idoneo ad essere richiamato quale riservista in servizio) reintegrandomi in ruolo e grado e poi ricalcoleremo la pensione che mi toccherà.

La prego, non si abbassi alla facile demagogia populistica del suo collega, le pensioni d’oro son ben altre e Lei lo sa perfettamente e non sto qui a discutere del livello per cui arbitrariamente si stabilisce che una pensione diventa improvvisamente d’oro (4.000, 4.500 o 5.000 euro) ma solo dei principi e dell’etica morale che sono alla base di un patto sottoscritto a suo tempo con lo Stato.

E pensare che una volta una semplice stretta di mano valeva più di mille contratti e patti, ma i tempi cambiano e i valori si perdono.

Spero solo che abbia il tempo e la voglia di rispondermi.

Con stima, augurandoLe buon lavoro per il bene delle Forze Armate e per il bene della Nostra Nazione.

Gen. B. (ris) Giulio Carletti

Foto: formiche.net

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Difesa: la Scuola NBC ospita e-Notice e Operational Sampling Course nell’ottica europea di migliorare la capacità di formazione CBRN

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La Scuola Interforze per la Difesa NBC (Nucleare, Biologica e Chimica) ha ospitato due importanti attività di carattere internazionale che hanno visto operare molteplici team specialistici nell’ambito CBRN (Chemical Biological Radiological Nuclear) ed EOD (Explosive Ordnance Disposal), ha fatto sapere lo scorso 12 ottobre lo stato maggiore della Difesa.

In particolare, si apprende, l’11 ottobre l’istituto ha concluso un’attività dimostrativa a cui hanno preso parte il 7° reggimento di Difesa NBC Cremona e il Centro Eccellenza C-IED, a favore di osservatori provenienti da numerosi paesi dell’Unione Europea nell’ambito del workshop ospitato dall’Università di Roma Tor Vergata in seno al progetto eNOTICE (European Network of Training Center), promosso nell’alveo del Programma Quadro “Horizon 2020” e coordinato a livello europeo dall’Université Catholique de Louvain (Belgio).

L’Unione Europea, con tale progetto, si pone l’obiettivo di creare una rete di centri di formazione, sperimentazione e addestramento tesi a migliorare la capacità di formazione CBRN e a promuovere una maggiore collaborazione tra i centri di formazione e di ricerca.

Il 12 ottobre si è concluso, invece, dopo due settimane di specifico addestramento CBRN, il corso NATO Selected, Operational Sampling Course (Campionamento Operativo) giunto alla sua 15^ edizione, spiega la Difesa.

In tale contesto, i frequentatori provenienti da Paesi della NATO e PfP (Partners per la Pace), si formano a lavorare in ambienti fortemente contaminati al fine di assolvere il delicato compito di raccogliere e inviare ai laboratori di analisi sostanze derivanti sia dall’impiego di armi di distruzione di massa propriamente sviluppate, sia da incidenti legati al comparto tecnologico-industriale.

Le grandi potenzialità e l’elevata qualità della proposta formativa offerta riconoscono ancora una volta alla Scuola Interforze per la Difesa NBC un posto di primordine in ambito nazionale e internazionale, e soprattutto una risorsa formativa di riferimento di eccellenza per le unità delle Forze Armate che esprimono le proprie capacità in occasione di esercitazioni multinazionali e operazioni nazionali e fuori area.

Lo scorso settembre a Santa Severa, ricorda la Difesa, assetti dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare hanno partecipato alla fase finale dell’esercitazione multinazionale Coronat Mask 2018 (COMK 18), tesa a favorire lo sviluppo di concrete capacità operative assegnabili ad una Combined Joint CBRN defence Task Force (unità specialistica annualmente creata a favore della NATO per la specifica minaccia) addestrando e certificando gli assetti specialistici dei Paesi partecipanti.

Il 3° stormo Villafranca dell’Aeronautica Militare e il 7° reggimento Cremona dell’Esercito, impegnati lo scorso luglio nell’ambito della complessa esercitazione Precise Response 18, rappresentano reparti di eccellenza e di riferimento nell’ambito della difesa CBRN.

Il 3° stormo, tra le molteplici capacità che detiene, opera in contesto multinazionale e inter-agenzia, tanto in attività addestrative quanto in operazioni reali, quale ente di riferimento di Forza Armata per le attività operative e addestrative nel settore Air CBRN, avvalendosi di sofisticate tecnologie e mezzi all’avanguardia aviotrasportabili che ne garantiscono l’immediata proiettabilità.

Il 7° reggimento Difesa NBC è l’unica unità dell’Esercito Italiano nel suo genere, fa sapere la Difesa, deputata ad assicurare la protezione delle forze terrestri in operazioni, attuando tutte le attività tecnico-tattiche necessarie a garantire il continuo delle operazioni anche in ambiente contaminato CBRN.

In particolare, le capacità di settore sviluppate e già validate dalla NATO possono trovare applicazione anche nel supporto alle varie componenti istituzionali, quali ad esempio Ministero della Salute, Prefetture, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, 118, in caso di emergenze territoriali e nazionali secondo la peculiare logica del “dual use”.

Fonte e foto: PI SMD

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Alpini: con la VARDIREX la sinergia civile-militare diventa il nuovo modello di intervento in situazione di emergenza

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È stata presentata venerdì 12 ottobre, a Verona, nella Sala Rossa di Palazzo Scaligero, la Various Disaster Relief Management Exercise (Vardirex), un’esercitazione di protezione civile che vedrà schierati sul campo, per la prima volta con questi assetti, circa 800 uomini espressione delle professionalità delle Forze Armate e dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA) con il supporto del Dipartimento di Protezione Civile.

Lo si apprende da un comunicato stampa di venerdì scorso del Comando Truppe Alpine (COMALP).

Le aree operative distribuite in tre Regioni (Veneto, Piemonte e Abruzzo) prevedono un intervento all’unisono in situazioni di emergenza diverse, con l’intento di verificare le procedure e l’interoperabilità tra le componenti coinvolte nelle operazioni di soccorso in occasione di pubbliche calamità.

Nel corso dell’esercitazione, che si svolgerà dal 17 al 21 ottobre, sarà testato il sistema operativo di una organizzazione complessa dove opera personale sia militare, sia civile, in relazione alle esigenze di coordinamento a livello locale e nazionale, al fine di rendere sempre più efficienti le capacità di intervento in emergenza, spiega il comunicato.

L’evento è stato presentato da Roberto Giarola, direttore dell’Ufficio Volontariato e Risorse del Dipartimento di Protezione Civile, dal Gen. C.A Claudio Berto, Comandante delle Truppe Alpine dell’Esercito, e da Sebastiano Favero, Presidente dell’ANA.

“Una grande sfida – ha sottolineato il direttore Giarolafinalizzata a testare l’operatività comune delle strutture civile e militare, due componenti importanti della struttura di Protezione Civile. Andremo a testare sul terreno un nuovo modello d’intervento, una formula stabile di collaborazione civile e militare.”

“Sinergia, questo sarà il tema del lavoro degli ottocento uomini in esercitazione, lavorare assieme per trovare delle risposte migliori alle situazioni di emergenza – ha spiegato il gen Berto, Comandante delle Truppe Alpine – Integrazione sarà la parola d’ordine, integrazione delle capacità duali della Foza Armata con la componente di protezione civile dell’ANA e con i tanti attori del sistema nazionale di Protezione Civile”.

Il Presidente dell’ANA ha sottolineato: “16.000 sono gli alpini della componente di Protezione Civile dell’Associazione, che ha nella sua tradizione la disponibilità all’intervento. Due i suoi punti di forza: la sanità, che qui vedremo con l’ospedale da campo operativo, e la logistica”.

Presente alla conferenza stampa, a fare gli onori di casa, il Presidente della Provincia di Verona, Antonio Pastorello.

L’esercitazione Vardirex sarà aperta alla stampa il giorno 19 ottobre in Piemonte e il 20 ottobre, in occasione della visita delle autorità, in Veneto, fa sapere il COMALP.

Le operazioni in programma

Sarà simulato l’intervento e la gestione delle emergenze conseguenti in occasione di un’alluvione nella zona di Fossano, dove assetti del 32° reggimento Genio Guastatori, del reggimento Logistico Taurinense, del 2° reggimento Alpini e del 34° gruppo Squadroni Toro interverranno sul terreno accanto a squadre espresse dall’ANA e gestite dalla locale struttura di protezione civile.

In Veneto, nella zona del Monte Baldo, si interverrà in occasione di un evento sismico.

L’esercito sarà in azione con personale del 2° reggimento Genio Guastatori e del reggimento Logistico Julia; l’ANA con una squadra alpinistica e con il suo ospedale da campo. Il Field Hospital sarà trasportato da assetti aeronautici del 34° stormo, si apprende.

In Veneto verrà installata anche la sala operativa, che gestirà simultaneamente i tre scenari emergenziali e le decine di interventi sul terreno.

In Abruzzo, a Coppito, in prossimità dell’Aquila, personale del 9° reggimento Alpini, del battaglione Vicenza, opererà con il personale dell’ANA nell’intervento per un sisma che porterà alla gestione di sfollati.

Parteciperanno all’esercitazione, oltre al Dipartimento di Protezione Civile, aliquote delle organizzazioni di Protezione Civile territoriali e delle Prefetture, assieme alle amministrazioni comunali interessate dall’evento.

Il verificarsi di tre diversi eventi calamitosi, in tre aree e quasi simultaneamente, accrescerà enormemente le difficoltà di gestione rappresentando, se non un unicum, una rarità.

In particolare, a Fossano, sarà allestito un campo di accoglienza e gittato un ponte Bailey su corso d’acqua per il ripristino della viabilità. In tale contesto interverrà una squadra del soccorso alpino per il ritrovamento dei dispersi. Verrà quindi allestito un centro accoglienza, dotato di posto di medicazione avanzato.

In Veneto, nei comuni di Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo, i soccorritori interverranno nel recupero di personale disperso e nella gestione di un’emergenza con decine di feriti, nel corso dell’evento l’ospedale da campo supporta la struttura locale di sanità nazionale lesionata dal sisma. Anche assetti delle Forze Speciali dell’Esercito saranno impiegati in questo scenario.

In Abruzzo sarà allestito un campo di prima accoglienza con un posto medico e le squadre soccorso civili e militari gestiranno il supporto all’evacuazione di una scuola. Nell’area di Coppito saranno impiegati anche assetti antincendio con l’impiego di aeromobili dell’Aeronautica Militare.

La Protezione Civile regionale, le Prefetture, le Province e i Comuni interessati saranno parte dell’emergenza con l’attivazione dei Centri Operativi Comunali e dei Centri di Soccorso con l’apertura delle Sale Operative locali.

Fonte e foto: COMALP

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TAAC-W, RS: donazione di 4 tonnellate di alimenti agli orfani di Herat

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I militari del contingente italiano del Train Advise and Assist Command West (TAAC-W), operanti nell’ambito della Missione in Afghanistan del NATO Resolute Support (RS), hanno ospitato una delegazione del Dipartimento degli Affari Sociali di Herat per la donazione di una fornitura alimentare da destinare agli orfanotrofi della Provincia, ha fatto sapere lo ststo maggiore della Difesa con un comunicato stampa del 12 ottobre.

La donazione è stata resa possibile grazie alla generosità di una ditta alimentare italiana che ha donato circa 3,4 tonnellate di varie tipologie di pasta e 1,2 tonnellate di legumi precotti, si apprende. La cerimonia di consegna è avvenuta alla presenza del Direttore del Dipartimento, Sig Abdul Qaiyoum Afghan, che ha pronunciato parole di stima e gratitudine verso il popolo italiano che continua a fornire un aiuto concreto alla popolazione afgana.

Il Direttore ha anche sottolineato quanto sia apprezzato e importante il sostegno alle fasce più deboli della popolazione, in particolare agli orfani, poiché consente alle istituzioni locali di garantire loro un futuro migliore.

Il supporto alla popolazione, con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili della società, è una delle attività che si affianca a quella principale di addestramento, consulenza e assistenza alle Forze di Sicurezza Afgane per migliorarne la funzionalità e la loro capacità di autosostenersi, focus degli advisor italiani nell’ambito della missione RS, e viene realizzato sia in maniera diretta con progetti individuati e condotti dal contingente nazionale, sia facilitando la distribuzione di aiuti umanitari provenienti da organizzazioni benefiche nazionali.

Fonte e foto: PI SMD

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Multinational Cimic Group, cambio comando: il col Vitali è subentrato al col Greco. Foto

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Venerdì 12 ottobre, nella caserma Mario Fiore di Motta di Livenza, in provincia di Treviso, alla presenza del Comandante della Brigata Genio, Generale di Brigata Francesco Bindi, del Prefetto della città di Treviso, Maria Rosaria Laganà e dei sindaci di 16 Comuni della Marca Trevigiana, si è svolta la Cerimonia di cambio del Comandante del Multinational CIMIC Group (MCG) tra il Colonnello Francesco Greco e il Colonnello Luca Vitali, proveniente dallo Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Attività Internazionali, ha reso noto lo stesso MCG con un comunicato stampa del 12 ottobre scorso.

Il col Greco lascia il Multinational CIMIC Group, unità multinazionale e interforze specializzata nella cooperazione civile-militare, dopo oltre un anno di comando, durante il quale il reparto è stato impegnato in diverse e intense attività, operative e addestrative, in contesti nazionali ed esteri.

Alle attività svolte in campo internazionale dagli operatori del reparto, a oggi presenti in tutte le aree di crisi dove l’Esercito Italiano é chiamato a operare (Afghanistan, Gibuti, Kosovo, Libano e Somalia), si aggiungono, infatti, quelle prestate, nel Mediterraneo, a supporto della missione europea, EUNAVFOR Med, e, in campo nazionale, a supporto dell’Operazione Strade Sicure, ricorda il comunicato.

Nel suo discorso di commiato il col Greco ha evidenziato il felice sodalizio tra il personale militare e il territorio, rimarcando il profondo connubio che lega la realtà del reparto con le istituzioni e le amministrazioni locali.

Il gen Bindi, ringraziando il Comandante cedente per l’entusiasmo e la passione profusa nel suo quotidiano lavoro, ha sottolineato gli eccezionali traguardi raggiunti dall’unità, i cui effettivi sono oggi presenti in tutte le aree di crisi dove l’Esercito Italiano é chiamato a operare.

Il Multinational CIMIC Group, che annovera tra le nazioni contributrici, oltre all’Italia, la Grecia, il Portogallo, la Romania, la Slovenia e l’Ungheria, rappresenta un vero e proprio polo di eccellenza per la formazione degli operatori che lavorano nel delicato settore della cooperazione civile-militare, sottolinea lo stesso MCG.

A oggi, piú di 1.600 frequentatori, civili e militari, italiani e stranieri, sono passati tra i banchi della caserma Mario Fiore, a testimonianza di un’offerta didattica di livello, rispondente alle esigenze di coloro che devono fronteggiare le mutevoli sfide degli odierni scenari operativi.

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Fonte e foto: MCG

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